Il Consigliere regionale di Azione ha presentato una interrogazione sullo stato di attuazione del Decreto del Ministero della salute 29/7/2022, che prevede risorse per l’acquisto di strumentazioni di supporto ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
Non possiamo permetterci di perdere oltre 3,5 milioni di euro, risorse considerevoli che servirebbero per far fronte al fabbisogno di apparecchiature sanitarie finalizzate a garantire l’espletamento delle prestazioni di competenza dei medici di medicina generale (MMG) e dei pediatri di libera scelta (PLS). Questo, con l’obiettivo di migliorare il processo di presa in carico dei pazienti e, dunque, di far fronte alle criticità attuali in merito al problema delle liste di attesa per le visite specialistiche, ancorché per la riduzione degli accessi ai pronti soccorsi.
Ho quindi presentato un’interrogazione per sapere se e quali misure abbia adottato la Giunta regionale per l’attuazione del Decreto del Ministero della salute 29/7/2022.
Donatella Porzi
Lo sottolinea in una nota il Consigliere regionale Donatella Porzi (Misto – Azione), che ha presentato un’interrogazione per sapere se e quali misure abbia adottato la Giunta regionale per l’attuazione del Decreto del Ministero della salute 29/7/2022, attraverso il quale è stato disposto un riparto di risorse tra le regioni pari a 235.834.000 euro, di cui oltre 3,5 destinati all’Umbria, da assegnare in via prioritaria alle Case della Comunità hub (come quelle di Città della Pieve, Gubbio e Trevi già in esercizio in Umbria), alle Case della Comunità spoke, agli spoke rappresentati dagli studi dei MMG e PLS e alle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) per dotarli di dispositivi che rendano operativa la possibilità di effettuare esami quali elettrocardiogramma, ecografia, spirometria ed altre indagini diagnostiche di primo livello.
Le Regioni avrebbero dovuto presentare al Ministero della salute un Piano pluriennale dei fabbisogni per l’utilizzo, anche parziale, delle risorse e – tenendo conto degli obiettivi di salute definiti dalla propria programmazione, dei modelli organizzativi regionali e di quanto previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) sottoscritto il 30 ottobre 2020 con i MMG e PLS – procedere alla stipula di Accordi Integrativi Regionali con i MMG ed i PLS.
“I termini per la presentazione del Piano – evidenzia Porzi – sono scaduti lo scorso 28 marzo, ma ad oggi nessun atto normativo o di indirizzo sembra essere stato assunto dalla Giunta regionale per dare attuazione al Decreto. Inoltre bisognerebbe capire se i medici e i pediatri sono stati coinvolti, così come indicato nel documento. Con la mia interrogazione chiedo dunque all’esecutivo di chiarire se e quali misure abbia adottato per l’attuazione del decreto ministero della salute 29/7/2022 e, nel caso non siano state attivate tutte o parte delle procedure, se intende attivare gli organismi di valutazione e controllo al fine di chiarire tutte le eventuali responsabilità e l’eventuale danno economico arrecato alla Regione Umbria”.
“Sarebbe come minimo un paradosso rischiare di perdere 3,6 milioni per l’acquisto di macchinari che servirebbero a rafforzare la capillarità dei servizi di prossimità – incalza Porzi – mentre la Regione si fregia di aver messo a punto un mega-piano operativo straordinario da 7 milioni per lo smaltimento, entro il mese di luglio, di 74mila prestazioni accumulate. Risorse che la Giunta intende suddividere non solo tra le Aziende ospedaliere e sanitarie – alle quali, tra le altre cose, si chiede con tanto di puntuale verifica di utilizzare i macchinari per gli esami almeno 12 ore al giorno nei giorni feriali, prevedendo anche una programmazione serale e domenicale – ma anche per rafforzare l’operatività del privato convenzionato, a testimoniare l’ennesimo fallimento del nostro sistema sanitario pubblico”.
“Mi preme sottolineare – conclude Porzi – che la mia interrogazione sullo stato di attuazione del Decreto del Ministero della salute 29/7/2022 in Umbria, arriva ben prima di questa “lungimirante programmazione” che, come peraltro scritto su queste stesse colonne, è stata accolta tutt’altro che positivamente dai medici. Forse l’assessore Coletto non si è reso conto che la ratio del Decreto si fondava e si fonda ancora sull’appropriatezza della cura – punto cardine anche del DM 77, regolamento che adotta gli Standard qualitativi, strutturali e tecnologici relativi all’assistenza territoriale – che vede i medici di medicina generale e nei pediatri di libera scelta al centro di un nuovo modello di cura. Aspetto, questo, di cui non tiene conto il Piano operativo straordinario”.