“Nel pieno dell’emergenza Corovirus, la presidente Tesei ha pensato bene che fosse straordinariamente urgente procedere al commissariamento dell’Isuc, l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea. Non a ridefinire complessivamente il riordino degli enti regionali, priorità che avremmo condiviso, non a pensare al riordino e rilancio delle Agenzie economiche, straordinariamente importanti per la nostra comunità in questo momento, ma a nominare con repentina velocità un Commissario”: lo affermano i consiglieri regionali di minoranza (Bori, Bettarelli, Meloni, Paparelli e Porzi-PD, Fora-Patto civico, De Luca-M5s e Bianconi-misto), annunciando un’interrogazione al proposito.
“Si è proceduto alla nomina – spiegano i consiglieri di minoranza – senza minimamente coinvolgere il Consiglio regionale, né i soci dell’Istituto, con un atto di cui ci riserveremo di verificare la legittimità giuridica. Il commissariamento dell’ISUC in queste modalità, che prefigura una futura chiusura o ridimensionamento dell’ente, sganciato da un conoscibile ridisegno complessivo dell’Istituto e delle altre agenzie regionali è davvero fuori luogo e incomprensibile. Costituisce la negazione di tutta la sua storia, della storia dell’Umbria ed evidenzia il rifiuto del riconoscimento dell’autonomia della cultura, della ricerca e della didattica storica. Apprendiamo che il Commissario prescelto è l’avvocato Walter Biscotti, di cui non conosciamo le competenze e la cultura storica, ma che non sembra caratterizzarsi per il ruolo richiesto”.
“In base al collegato al bilancio 2020 – proseguono – la Giunta poteva scegliere un commissario interno all’Ente, senza costi aggiuntivi. Ha invece scelto una nomina esterna, da poter pagare profumatamente con un compenso che la maggioranza ha voluto determinare fino al massimo del 70 per cento dello stipendio di un dirigente regionale. Si tratta di oltre 50mila euro all’anno, che saranno sottratte dallo scarno bilancio dell’Isuc, che attualmente ha in carico 7 borsisti precari che da anni lavorano con professionalità e competenza. Per pagare il lauto compenso all’avvocato Biscotti, la presidente Tesei manderà a casa borsisti precari con famiglie che vivono solo di questo lavoro?”.
“L’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea – si legge nella premessa dell’atto ispettivo della minoranza- è ente pubblico dotato di autonomia statutaria, che ha lo scopo di approfondire e diffondere la conoscenza della storia dell’Umbria contemporanea. Nel corso di quasi 50 anni di attività si è caratterizzato ed affermato per la qualità delle sue ricerche, delle sue analisi, della divulgazione del patrimonio storico, sociale ed identitario della nostra regione. Si tratta di un patrimonio culturale e di ricerca non solo da preservare ma anche da ulteriormente implementare. All’Isuc in tutti questi anni hanno lavorato e si sono formati centinaia di ricercatori, che hanno lavorato anche con poche risorse economiche, per promuovere, valorizzare e divulgare la memoria storica della comunità regionale. Per questo la legge regionale che istituisce l’Istituto lo colloca in capo al Consiglio regionale, per difenderne la libertà, il pluralismo di pensiero e l’autonomia da qualsiasi maggioranza politica in carica”.
“Ci auguriamo – concludono i consiglieri di minoranza dell’Assemblea legislativa – che, presa dalle tante emergenze di questi giorni, la presidente Tesei abbia concesso una disattenzione di troppo a questa nomina e che intenda procedere alla revoca del commissariamento fino ad un ridisegno complessivo di questi enti ed agenzie che parta dal pieno coinvolgimento dell’Assemblea Legislativa Regionale, che definisca nuove norme regionali ed indirizzi strategici e anche la salvaguardia del personale precario e la piena valorizzazione di tutte le professionalità interne. Ma se proprio ritiene urgente il Commissariamento dell’Isuc, la presidente Tesei revochi la nomina dell’avvocato Biscotti ed individui il commissario in una figura interna all’amministrazione regionale procedendo rapidamente con un disegno di legge regionale di riforma di tutto il sistema dell’Istituto e di tutte le agenzie regionali, affinché l’Assemblea Legislativa, nelle sue commissioni, possa approfondire e dibattere sulle scelte strategiche che la Giunta vorrà adottare”.