“In Umbria tra dipendenti diretti e quelli dell’indotto, il settore coinvolge circa 6.000 lavoratori. In un momento così delicato serve l’unità politica: o si uniscono le forze per condividere strategie e assumere impegni precisi o dovremo rassegnarci a veder tracollare sotto una crisi senza precedenti uno dei principali settori manifatturieri italiani”.
Donatella Porzi, consigliere regionale candidata alle prossime elezioni con Umbria Futura
“Mentre dalla Germania arriva l’ennesimo segnale allarmante che si abbatte sul sistema produttivo dell’automotive, con la Volkswagen pronta a chiudere 3 stabilimenti nel Paese e a tagliare posti di lavoro e stipendi, il nostro Governo nazionale pensa bene di tagliare 4,6 miliardi del Fondo Automotive previsto dalla legge di Bilancio 2025.
La drastica riduzione dei finanziamenti per l’auto è la risposta che hanno avuto i tanti lavoratori che lo scorso 18 ottobre hanno partecipato allo sciopero nazionale per chiedere un supporto positivo e concreto, tra i quali centinaia dall’Umbria per difendere un comparto che, tra dipendenti diretti e quelli dell’indotto, nella nostra regione coinvolge circa 6.000 lavoratori”.
Lo scrive Donatella Porzi, consigliere regionale e candidata alle prossime elezioni regionali con la lista Umbria Futura, sottolineando che “in questo momento così delicato su scala europea” e con un caso Stellantis che getta ombra sulla tenuta dell’intero comparto nazionale dell’auto, chiunque rivesta ruoli di responsabilità dovrebbe provare a risolvere i problemi sul tappeto e tutelare il futuro di tante famiglie”.
“Evidentemente – continua Porzi – non va in questa direzione la scelta del Governo di confermare solo 1,2 miliardi, poche briciole di un fondo che è stato ridotto dell’80%. D’altra parte, se è vero che non si possono imputare alle Regioni responsabilità specifiche, è altrettanto vero che quest’ultime dovrebbero sollecitare e contribuire a loro volta ad un cambio di passo: da una parte per far sì che l’obbligatorio e rapido processo di transizione imposto dall’Ue per affrontare le sfide del green deal, sia reso più graduale e sostenibile per le nostre imprese; dall’altra per contrastare la forte concorrenza da parte di paesi, come la Cina, che insidiano la tenuta dei costruttori europei, con misure indirizzate a sostenere la competitività del settore, la difesa dell’occupazione e l’innovazione tecnologica, tutti fattori indispensabili per affrontare le sfide del futuro”.
“Siamo seri – conclude Porzi – questo è il momento di superare ogni barriera ideologica: o le forze politiche, sociali e sindacali e le rappresentanze imprenditoriali si uniscono nella condivisione di scelte e strategie per assumersi impegni precisi, oppure dovremo rassegnarci a veder tracollare sotto una crisi senza precedenti uno dei principali settori manifatturieri italiani”.