Abbiamo bisogno di attrezzature moderne e performanti per abbattere le liste di attesa ed avere diagnosi più precise e veloci, mentre tanti cittadini rinunciano a curarsi o scelgono di farlo in altre regioni
Donatella Porzi, Consigliere Regionale
Con una interrogazione rivolta alla Giunta e all’assessore alla Sanità regionale, ho chiesto di fare chiarezza su ciò che sta accadendo in Umbria in seguito allo slittamento del temine per dare attuazione all’intervento della Misura 6 del Pnrr che prevede di sostituire le vecchie apparecchiature con nuove Tac, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, angiografi, mammografi, Pet, ecotomografi.
Per una sanità pubblica, nazionale e regionale, già allo sfascio tra carenza di personale e liste d’attesa interminabili che costringono tanti cittadini umbri (tra i quali 74.000 anziani, cioè oltre il 32per cento degli over 65) a rinunciare alle cure, si tratta di uno degli investimenti più importanti del Pnrr.
Le risorse permettono infatti alle Regioni di dotarsi di attrezzature moderne e più performanti che consentirebbero di abbattere le liste d’attesa, avere una maggiore precisione diagnostica, velocizzare l’esecuzione di prestazioni che possono prevenire gravissime patologie, con l’auspicio di ridurre i viaggi della speranza e la migrazione sanitaria dei cittadini umbri verso altre regioni.
Lo slittamento rispetto al cronoprogramma iniziale, che aveva fissato la deadline a giugno 2024, è avvenuto in seguito alla revisione – richiesta dal Governo italiano e approvata da Bruxelles lo scorso dicembre – del maxi piano di ammodernamento tecnologico che mette a disposizione 1,2 miliardi a livello nazionale per sostituire oltre 3.100 grandi apparecchi obsoleti.
La revisione si è resa necessaria in seguito all’aumento dei costi delle materie prime e dalla difficoltà delle Regioni, nonostante la disponibilità delle risorse, di mettere a terra gli investimenti in tempo utile per l’acquisto dei nuovi macchinari ad alta tecnologia. Inoltre, la rimodulazione offre la possibilità di acquistare nuove apparecchiature tecnologicamente più avanzate rispetto a quelle inizialmente indicate, nonché di riutilizzare le apparecchiature sostituite ancora funzionali.
Poiché alcune Regioni continuano ad avanzare in tale percorso, ho presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta e all’assessore regionale alla Sanità quanti fondi sono stati destinati alla Regione Umbria dopo le rimodulazioni adottate dal Governo Meloni riferiti al PNRR Missione 6; se questi fondi sono diminuiti rispetto a quelli previsti inizialmente; quante sono numericamente le apparecchiature ed i macchinari per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero che la Giunta ha acquistato o previsto di acquistare; se verrà rispettata la tempistica o, se c’è il rischio reale di uno slittamento, le cause dei ritardi che si stanno accumulando per la loro effettiva operatività.
Alla replica dell’assessore Luca Coletto, che ha dichiarato che la Regione ha ordinato 38 grandi apparecchiature delle 43 previste dalla misura, di cui 14 già collaudate, ho risposto che è dovere della Regione investire al meglio la grande mole di risorse che riceve dal PNRR, fondi straordinari mai avuti in passato.