Anche in Umbria diritto all’istruzione e pari opportunità non sono ancora garantiti a tutti.
Un tasso di dispersione scolastica salito al 12 per cento e oltre il 19 per cento di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non si formano e non lavorano, i cosiddetti Neet.
Oggi, in occasione della Giornata internazionale dell’alfabetizzazione (ILD), istituita nel 1966 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, voglio ricordare questi dati che riguardano l’Umbria e che dimostrano come l’istruzione sia un diritto che purtroppo non è ancora garantito a tutti.
Non si tratta di un problema che riguarda soltanto le aree geografiche cosiddette povere del mondo – dove, peraltro, stando ai dati dell’Institute for Statistics (Istituto di statistica) dell’UNESCO, esisterebbe una vera e propria “questione femminile”, con circa i due terzi della popolazione analfabeta di queste zone che sarebbe composta da donne – ma anche tante realtà a noi vicine, dove l’aumento della povertà e delle disuguaglianze mette a rischio i percorsi educativi.
Dovremmo celebrarlo ogni giorno l’alfabeto perché leggere e scrivere, facoltà che diamo quasi per scontate ma non lo sono, insieme all’utilizzo delle tecnologie digitali sono oggi le basi per poter svolgere un ruolo attivo e per contribuire allo sviluppo economico e alla costruzione di una società equa e sostenibile. Da qui la necessità di consentire l’alfabetizzazione nella prospettiva dell’apprendimento permanente, affinché nessuno venga lasciato indietro.
Ce lo chiede anche l’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile che con l’Obiettivo 4 indica di “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”.