Il Consigliere regionale Donatella Porzi (Azione – Misto) ha presentato una mozione affinché la Giunta regionale si attivi con il Governo per scongiurare il possibile stralcio del progetto dalla lista dei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza: “Così rischiamo di affossare l’Umbria e l’Italia centrale.
“Sarebbe davvero una grande beffa non riuscire ad agganciare i fondi del Pnrr. Forse abbiamo perso troppo tempo? O forse non ci si crede abbastanza nonostante siamo di fronte al rischio, tutt’altro che remoto, di perdere le risorse di Bruxelles destinate al raddoppio della direttrice ferroviaria Orte-Falconara?”.
Donatella Porzi
Così il Consigliere regionale Donatella Porzi (Azione – Misto), che ha presentato una mozione con la quale impegna la Presidente Tesei e la Giunta regionale dell’Umbria ad attivarsi con il Governo affinché il raddoppio della Orte – Falconara avvenga nel rispetto del progetto approvato in via definitiva da RFI – Rete Ferroviaria Italiana e utilizzando i fondi immediatamente spendibili del Pnrr.
Pur essendo stata considerata tra le infrastrutture pubbliche strategiche per la ripartenza post Covid-19, tanto da essere stata inserita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per il rafforzamento dell’Alta velocità del nostro Paese, la Orte-Falconara sarebbe tra quelle che a Roma chiamano “opere chimera”, ovvero progettazioni “particolarmente complesse, su cui siamo molto indietro ed è difficile pensare che si possano realizzare in tempi così brevi”, ha osservato dal sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi; “progetti impossibili”, secondo il Ministro Raffaele Fitto.
“La scadenza ultima dettata dal Pnrr, lo sappiamo bene – sottolinea Porzi – è fissata al 31 dicembre 2026. Anche volendo essere ottimisti, è difficile immaginare che entro tale termine si possano portare a compimento i lavori che riguardano Umbria e Marche, così come dichiarato dall’assessore Enrico Melasecche. A proposito di tempi stretti e perdite di tempo, ricordo che a gennaio 2021 ho presentato una mozione alla Giunta regionale affinché il raddoppio della tratta ferroviaria fosse effettuato sull’attuale tracciato, dunque lungo la direttrice Foligno-Fabriano, rispetto al tentativo di procedere con una variante che avrebbe finito di compromettere definitivamente la realizzazione dell’opera, con grave danno per le famiglie e le imprese umbre ed affossando al contempo irrimediabilmente il tessuto economico dei Comuni della dorsale appenninica sui quali insiste l’attuale tracciato.
Ricordo, inoltre, che la mozione è stata bocciata nel Consiglio regionale del 23 febbraio 2021, e che l’assessore Melasecche, che si è astenuto dal voto, ha poi comunicato che RFI ha bocciato il progetto della variante e che il raddoppio sarebbe stato realizzato sul vecchio tracciato, come da me richiesto. Si poteva accelerare l’iter burocratico per dare quanto prima il via ai lavori? Soprattutto, in questi giorni in cui il Governo è alle prese con la corsa per non perdere le risorse del Next Generation EU attraverso una rimodulazione del PNRR, dobbiamo chiederci se l’esecutivo dell’Umbria stia facendo di tutto per non perdere questa storica opportunità di riqualificazione viaria del territorio umbro che consentirebbe anche di risolvere l’annosa Questione dell’Italia Centrale, o quantomeno di contribuire a risolverla”.
“E questo – evidenzia Porzi – risulta ancora più urgente qualora lo stesso destino della Orte-Falconara spetti, come sembra che sia, anche alla Roma-Pescara: ben due infrastrutture ferroviarie che attraversano il Centro Italia stanno rischiando di perdere il treno del Pnrr. In una situazione in cui il Nord reclama autonomia e il Sud reclama attenzione, l’Italia rischia far cadere nel dimenticatoio l’Italia di Centro, che invece ha bisogno di attenzione per le sue specificità e per i tanti ritardi accumulati nel tempo e che può rappresentare una cerniera per lo sviluppo, non solo tra il Nord e il Sud dell’Italia ma anche tra l’Italia e l’Europa. E’ necessario, dunque, che si intervenga immediatamente per evitare che la Orte-Falconara rischi di uscire dalla lista dei finanziamenti del Pnrr; qualora accadesse, parte di questa grande responsabilità ricadrebbe sulla Giunta Tesei”.