“L’Isuc è un importante centro di ricerca, analisi e divulgazione delle dinamiche sociali, economiche e culturali che connotano la nostra regione, e costituisce un patrimonio culturale e didattico che non può essere disperso e che va anzi salvaguardato e sviluppato. Occorre perciò una riflessione approfondita sul suo futuro in un momento in cui per questa istituzione culturale, insieme ad altri istituti e agenzie di ricerca, si sta avviando una fase di profonda trasformazione”. Così la consigliera regionale Donatella Porzi (PD) che interviene sulla questione relativa all’imminente commissariamento dell’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea (Isuc) che avvia “un processo di ridefinizione di ruoli, modalità operative e assetti istituzionali di questo e di altri istituti e agenzie di ricerca regionali, secondo quanto stabilito dal collegato al bilancio di previsione 2020”.
“L’Isuc – spiega Porzi – nella sua storia ultra-quarantennale ha approfondito aspetti e momenti della storia collettiva dell’Umbria, o riguardante l’Umbria, attraverso una rete di valenti ricercatori. Ha divulgato nelle scuole umbre i risultati di queste ricerche, attraverso un’opera di grande valore didattico che ha coinvolto migliaia di giovani studenti e centinaia di insegnanti. Un’opera – spiega – che ho avuto modo di apprezzare sia come insegnante che come ex presidente dell’Assemblea legislativa, e di cui occorre apprezzare la serietà, l’equilibrio e l’onestà intellettuale. Con la stessa serietà e ampiezza divulgativa – conclude – sono stati affrontati appuntamenti e temi storici come quelli legati alla Giornata della Memoria o al Giorno del Ricordo, ed anche su altre questioni è stato affrontato con uguale serietà il contributo di destra e sinistra alla vicenda umbra”.