“Sollecitare la presentazione del disegno di legge di ratifica della riforma del Trattato istitutivo del Mes sottoscritta il 27 gennaio 2021”.
Lo chiede una mozione presentata dal consigliere regionale Donatella Porzi (Gruppo Misto), con cui si impegna la Giunta regionale dell’Umbria “ad attivarsi presso il Presidente del Consiglio dei ministri affinché si proceda con la ratifica della riforma del Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità (MES – European Stability Mechanism, ESM), il cosiddetto ‘Fondo Salva-Stati’.
La ratifica consentirebbe al Governo, nel caso lo ritenesse utile ed opportuno, di destinare ingenti risorse al settore della sanità in questo momento molto difficile in cui la finanza pubblica dovrà fare i conti con l’ingente impatto economico negativo legato al corona-virus, che ha fortemente indebitato il settore sanità. La quota parte che spetterebbe alla Regione Umbria ammonterebbe a circa 551 milioni di euro, quota che non avrebbe nessun tipo di vincolo se non quello di fare investimenti in sanità. Istituito nel 2012 e guidato da un ‘Consiglio dei Governatori’ composto dai 19 Ministri delle finanze dell’area dell’euro, il MES nasce con lo scopo fondamentale di concedere assistenza finanziaria ai Paesi membri che, pur avendo un debito pubblico sostenibile, trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato.
Gli strumenti utilizzati sono quelli del prestito, attraverso un programma di aggiustamento macroeconomico specificato in un apposito memorandum, e linee di credito precauzionali, destinate a paesi in condizioni economiche e finanziarie fondamentalmente sane ma colpiti da shock avversi. Il capitale sottoscritto è pari a 704,8 miliardi, di cui 80,5 sono stati versati; la sua capacità di prestito ammonta a 500 miliardi. L’Italia ha sottoscritto il capitale del MES per 125,3 miliardi, versandone oltre 14.
Poiché il diritto di voto dei membri del Consiglio è proporzionale al capitale sottoscritto dai rispettivi paesi, Germania, Francia e Italia hanno diritti di voto superiori al 15 per cento e possono, quindi, porre il loro veto anche sulle decisioni prese in condizioni di urgenza. Nel ricordare che la riforma del Trattato istitutivo del MES interviene sulle condizioni necessarie per la concessione di assistenza finanziaria e sui compiti svolti dal MES in tale ambito, introducendo modifiche di portata complessivamente limitata, il consigliere Porzi evidenzia che Germania e Italia sono gli unici due Paesi dell’Eurozona che non hanno ancora ratificato l’accordo firmato il 27 gennaio 2021”.
Nella mozione si sottolinea che “il 7 novembre 2022, al termine dell’Eurogruppo, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ribadito l’impegno dell’Italia a ratificare l’accordo ma ha detto di voler procedere solo dopo ‘le decisioni della Corte costituzionale tedesca’.
Quest’ultima ha però sbloccato il penultimo sì europeo, quello di Berlino, lo scorso 9 dicembre, bocciando il ricorso di sette deputati liberali contro il nuovo trattato e lasciando, di fatto, l’Italia come unico Paese a non aver portato a termine la ratifica. Ritengo dunque – conclude Porzi – che la mozione dei partiti di maggioranza di Governo approvata con 164 voti a favore e 138 contrari lo scorso 30 novembre, che impegnava il governo a non approvare il disegno di legge di ratifica della riforma del trattato istitutivo del Mes, andrà necessariamente aggiornata visto che il no poggiava sullo ‘stato dell’arte della procedura di ratifica in altri stati membri e della relativa incidenza sull’evoluzione del quadro regolatorio europeo’.
Da qui la richiesta alla Giunta regionale di attivarsi affinché il Governo proceda con la ratifica della riforma del Trattato”.