Con la testimonianza di Letizia Barbetta, giovane affetta da una malattia rara, si è tenuto ieri, presso il Liceo Scientifico G. Marconi di Foligno, il convegno “Ragazzi, never give up! L’Europa che cresce”.
L’iniziativa, organizzata dal consigliere regionale Donatella Porzi nell’ambito dei “Dialoghi con i cittadini verso il futuro dell’Europa”, da lei attuato in qualità di rappresentante del Comitato delle Regioni in Europa, vuole celebrare anche la Giornata dell’Europa che ricorre domani, giovedì 9 maggio.
Al centro dell’evento la testimonianza di Letizia Barbetta, ex studentessa del Liceo Marconi, che ha frequentato quando ancora era libera e mai avrebbe pensato che, di lì a poco, avrebbe dovuto combattere contro il subdolo nemico della malattia rara. Autrice del libro “Tornerò a volare”, Letizia ha raccontato il suo percorso di rinascita che, dopo un momento di rabbia seguito dal buio della depressione, l’ha portata a reagire con tutte le sue forze. Un invito a non mollare mai, quello arrivato direttamente dalla sua voce, a tratti emozionata.
Con lei sono intervenuti i rappresentanti di alcune istituzioni che, a diversi livelli, hanno affrontato i disagi che vivono i giovani di oggi, hanno parlato del coraggio di riconoscere e accettare i momenti di difficoltà, della forza di chiedere aiuto e di risollevarsi anche quando la strada sembra piena di ostacoli, della volontà di mettersi in gioco partecipando ai processi decisionali.
Nell’aprire i lavori, la dirigente Maria Paola Sebastiani ha invitato i suoi studenti a riflettere con attenzione sulla testimonianza di Letizia che “offre uno spiraglio di luce”: “Letizia – ha detto Sebastiani – ha trovato la forza di uscire dal buio in cui era caduta in seguito alla scoperta della malattia, si è posta l’obiettivo di tornare a volare. Letizia, come voi, ha frequentato questa scuola, una parte di questo edificio che è stata abbattuta ed ora è in fase di ricostruzione. Anche questo ha un significato simbolico, invito tutti voi a coglierlo e a ricordarvene quando state vivendo qualche momento di difficoltà”.
“Dialoghi con i cittadini sul futuro dell’Europa – ha sottolineato la promotrice Donatella Porzi – nasce per avvicinare le persone ad un processo di governance che nasce dal basso. Chi ricopre ruoli istituzionali deve lavorare in questa direzione: è una semina dalla quale non ci si può aspettare risultati immediati, ma voi giovani dovete assumervi la responsabilità di essere co-produttori delle scelte. Per essere parte attiva è fondamentale che abbiate la capacità di ascolto e la volontà di partecipare al processo, obiettivo non facile visto che la società di consegna sempre più motivi per i quali essere fragili e, spesso, non si ha coraggio di chiedere aiuto. Questo ha fatto Letizia che, pur avendo dovuto cambiare i suoi programmi, ha scelto di non accontentarsi e di non perdere altro tempo. Questo vi invito a fare anche di fronte alle piccole difficoltà che vi troverete ad affrontare nella vostra vita”.
“La Provincia di Perugia – ha detto Davide Fantauzzi – è ogni giorno impegnata per dare luoghi sicuri dove studiare e prepararsi. La ricostruzione degli edifici scolastici, per i quali sono stati stanziati 240 milioni in tutta la provincia, 64 solo a Foligno, è un prerequisito fondamentale per il vostro futuro, come lo è che voi vi riappropriate del controllo del pianeta e dell’ambiente correggendo gli errori fatti dalle nostre generazioni”.
“Nessuno si salva da solo. Non dobbiamo avere paura delle nostre fragilità, perché siamo fragili nei rapporti sociali, nei rapporti familiari, nella malattia. Si può cadere ma l’importante è rialzarsi”, sono state le prime parole di Alessio D’Amato. Lui, da assessore alla sanità, si è trovato ad affrontare il Covid-19 a Roma, la prima città a doversi confrontare con l’emergenza “che ha sconvolto le nostre vite, con tutte le difficoltà che ne sono derivate a livello fisico, psicologico e dei rapporti sociali”.
“Il vero medico che ha salvato Letizia è stata proprio Letizia – ha commentato Guido Milana dopo aver ascoltato la sua storia – mi auguro che ciascuno di voi riesca a risolvere con la stessa forza le proprie “malattie”. Noi grandi abbiamo rinchiuso i giovani in tanti recinti: uscitene e riappropriatevi della vostra esistenza. Diventate medici della mancata democrazia e della mancanza di formazione, prendetevi il diritto di scegliere il vostro futuro, anche in Europa”.