“Le recenti dichiarazioni del direttore generale Claudio Dario confermano in modo eclatante la mancanza di coraggio della presidente Donatella Tesei e dell’assessore alla Sanità, Luca Coletto, che preferiscono farsi schermo dietro ad un burocrate prestato all’Umbria”. Lo dichiara il consigliere Donatella Porzi (Pd).
“Abbiamo la conferma che, per volontà della presidente Tesei e dell’assessore alla Sanità Coletto, l’ospedale di Foligno rimarrà – spiega Porzi – nella condizione di massima pericolosità essendo ospedale Covid e notevolmente depotenziato rispetto al suo normale funzionamento. Risultano offensive e praticamente prive di fondamento le notizie che il direttore Dario si è affrettato a fornire in queste ore, nel patetico tentativo di fare da schermo alle mancate decisioni politiche della presidente Tesei e dell’assessore Coletto. I cittadini di Foligno – continua – e tutti quei cittadini che attendono di tornare a fruire dei servizi normalmente erogati nell’ospedale cittadino sono stanchi di essere presi in giro dal sindaco e dalla mancanza di coraggio degli amministratori regionali”.
Donatella Porzi invita “la presidente Tesei e l’assessore Coletto a visitare l’ospedale di Foligno e a prendere atto che le attività non collegate all’emergenza Covid 19 sono ancora praticamente ferme, meglio ancora sarebbe se provassero a prenotare una prestazione diagnostica o una visita. Ad oggi – aggiunge – si effettuano solo mammografie oncologiche e i controlli, pochissime endoscopie e pochissime colonscopie di urgenza. La dermatologia è praticamente ferma e i servizi di diagnostica per immagini non sono aperti né vengono date indicazioni circa la riapertura dell’agenda per le prenotazioni. E’ ora di finirla – conclude Donatella Porzi – con le bugie e i raggiri ai danni dei malati, l’ospedale di Foligno deve tornare al più presto ‘Covid free’ e alle sue massime potenzialità seguendo le indicazioni del ministro alla Sanità, Roberto Speranza, che in più occasioni ha ribadito la pericolosità degli ospedali misti. I cittadini hanno chiari i nomi dei responsabili di questa incredibile situazione, che continua ad arrecare pesanti disagi ad un bacino di utenza di oltre 150mila persone”.