Siamo in una fase molto delicata per la riorganizzazione del sistema scolastico regionale, con tutto ciò che ne consegue per il futuro dei nostri giovani.
Da una parte ci sono le opportunità che si aprono con le ingenti risorse stanziate attraverso il PNRR; dall’altra i criteri stringenti previsti dallo stesso Piano, che impone tagli dei costi e del personale attraverso una oculata revisione del dimensionamento della rete scolastica regionale.
Siamo chiamati a fare scelte strategiche che vanno individuate con un atto di alta programmazione, tenendo conto delle peculiarità dei singoli territori per scongiurare il rischio che qualcuno resti indietro, soprattutto nelle aree più disagiate e periferiche e, nel contempo, evitare di disperdere inutilmente energie che potrebbero essere ottimizzate per non perdere l’elevata qualità di tante strutture educative.
Ritengo che sia fondamentale attivare la maggiore partecipazione possibile da parte di tutti gli stakeholder – Ufficio scolastico regionale, organizzazioni sindacali, rappresentanti dei genitori e degli studenti – e che tale funzione sia compito di un Organismo legislativo qual è il Consiglio regionale, dove peraltro siedono rappresentanti eletti direttamente dai cittadini.
Poiché per una precisa scelta politica, gli atti e tutto l’iter di confronto e la conseguente formazione della programmazione e del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa ha visto l’esautorazione dell’Assemblea Legislativa, relegata ad una mera funzione di ratifica delle decisioni della Giunta, ho presentato una mozione in cui chiedo che tale processo venga riportato in capo all’Assemblea legislativa, che ha tutti gli strumenti per portare avanti questo dialogo con metodo ed efficacia.