Subito una legge per il diritto all’oblio dei malati oncologici per difendere i diritti ed evitare discriminazioni nei confronti delle persone clinicamente guarite.
Ho posto l’attenzione su questo bisogno, evidenziato anche dalla Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia, impegnando la Giunta regionale dell’Umbria ad attivarsi presso il Presidente del Consiglio dei Ministri e presso il Governo affinchè l’iniziativa legislativa del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL) sull’oblio oncologico venga approvata attraverso un veloce iter parlamentare e, inoltre, affinchè il diritto all’oblio oncologico venga recepito al più presto anche nella legislazione regionale.
Nello specifico, il Disegno di legge “Tutela del diritto all’oblio delle persone guarite da patologie oncologiche” presentato dal CNEL, si propone di rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza delle persone guarite da patologie oncologiche, che continuano ad avere difficoltà per il reinserimento nel mondo del lavoro, per l’accesso ad alcuni servizi bancari e finanziari, come mutui e polizze assicurative, ma anche per intraprendere percorsi di adozione. Sono, queste, tutte situazioni per le quali è ancora richiesto di comunicare la propria storia clinica e, dunque, di presentare certificati di salute pregressi, con il rischio di subire discriminazioni anche quando le cure sono terminate da anni e l’aspettativa di vita è simile a quella di coloro che non si sono mai ammalati.
In Italia nel 2020 sono state circa 3,6 milioni le persone che hanno avuto una diagnosi di cancro, di cui il 27% – circa 1 milione – può essere considerato guarito ma nonostante questo ha subito o rischia di subire ingiustamente discriminazioni legate alla malattia.
Nella mozione si ricorda che il Piano europeo contro il cancro presentato a febbraio 2021 rappresenta l’esortazione dell’Unione europea a sostenere il lavoro degli Stati membri per prevenire il cancro e garantire un’elevata qualità della vita ai malati, ai sopravvissuti, alle loro famiglie e ai loro assistenti e che il diritto all’oblio è sancito dal divieto di trattamento dei dati previsto dal Regolamento UE 2016/679 (Gdpr), che ricomprende le informazioni relative a patologie oncologiche pregresse quando siano trascorsi dieci anni dall’ultimo trattamento attivo della patologia, in assenza di recidive o ricadute, ovvero cinque anni se la patologia è insorta prima del ventunesimo anno di età.
Molti Paesi europei come la Spagna, la Francia, il Lussemburgo, l’Olanda, i Paesi Bassi, hanno approvato leggi che garantiscono agli ex pazienti il diritto a non essere rappresentati dalla malattia, mentre in Italia l’oblio oncologico non è ancora riconosciuto.
Con la mia mozione intendo pertanto sollecitare la Giunta regionale ad intervenire con il Governo affinchè l’iter per l’approvazione dell’iniziativa legislativa presentata dal CNEL proceda spedito e, inoltre, venga adottato uno specifico quadro normativo anche in Umbria, per far sì che al rientro in un vissuto di quotidianità normale da parte delle persone guarite da malattie tumorali corrisponda anche il recupero di una normalità sociale.