Infrastrutture

In una situazione in cui il Nord reclama crescita e autonomia e il Sud rivendica attenzione per recuperare gap atavici, l’Umbria, con l’Italia del Centro, rischia di cadere nel dimenticatoio degli investimenti infrastrutturali.

Nel disegnare l’Italia di domani le infrastrutture giocheranno un ruolo di primo piano che, per la nostra regione, non può fondarsi sullo sviluppo di un aeroporto per uscire dall’isolamento.

Serve un piano di interventi strutturato che la inserisca nelle principali direttrici ferroviarie e capace di agevolare gli spostamenti fuori regione connettendo il ferro e la gomma ai porti e agli aeroporti. Va sciolto il nodo della viabilità interna, con opere definite strategiche ancora ferme al palo a causa della burocrazia o per la mancanza di una visione che lascia tanti territori e popolazioni emarginati.

Qualsiasi indagine statistica o studio economico dimostra quanto le infrastrutture possano incidere sul PIL e sullo sviluppo: l’Umbria non può e non deve restare in panchina in questa partita per la quale l’Europa affida al nostro Paese una fetta così rilevante dei suoi fondi.